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Hotel Perusia
L'Hotel Perusia è una struttura elegante, appena fuori il centro storico di Perugia. Dal giardino e dalla piscina sulla sommità dell'edifico ammirerete i bei panorami sulla zona circostante.

Si sviluppò intorno al IX secolo a.C. da nuclei di capanne apparsi su due colli: il Colle del Sole (oggi Piazza IV Novembre e porta Sole) ed il colle Landone (quello dove si trovano Piazza Italia e i Palazzi della Regione e della Provincia). Grazie alla sua posizione di confine tra il territorio etrusco e quello degli umbri, a sinistra del Tevere i primi a destra i secondi, Perugia fece parte delle 12 città più importanti dell’Etruria: la cosiddetta dedecalopoli.
Nel 40 a.C., Roma, ormai potente soppiantò il predominio delle popolazioni Etrusche, inglobando Perugia all’interno del suo territorio. Dopo la caduta dell’impero Romano (476 d.C.), la penisola italica divenne campo di battaglia prediletto per le popolazioni barbariche e Perugia venne messa sotto assedio dai Goti e Longobardi. La città tornò a progettare uno sviluppo urbano nel X secolo, con la costruzione della Cattedrale, che ancora oggi si trova all’estremità di Corso Vannucci.

Nell’undicesimo secolo diventa Comune e la piazza centrale viene denominata “Piazza del Comune”, contrapponendo il potere temporale del papa a quello laico del Comune.
Il Comune, quasi sempre in mano ai Guelfi, accetta la protezione, ma non la Signoria dei Pontefici, confermando così la volontà d’indipendenza dalla Chiesa Romana.
Alla metà del Quattrocento diverse famiglie (Michelotti, visconti, Fortebracci, Oddi) diedero vita ad un susseguirsi di guerre interne per il controllo della città, che vide prevalere la famiglia Baglioni, da cui oggi prende nome la strada parallela a Corso Vannucci. Tempi densi di passioni, lotte, matrimoni per legare le famiglie, tradimenti, riappacificazioni e vendette, che fecero emergere Perugia tra le principali Signorie d’Italia.

La Signoria dei Baglioni fu successivamente sconfitta dalla Chiesa  e Perugia fu definitivamente sottomessa allo Stato Ponteficio che edificò la Rocca Paolina, costruita sulle macerie del quartiere più bello della città. I palazzi, le torri e le chiese dei Baglioni, che si estendevano dal colle dove oggi c’è Piazza Italia fino a Piazza Partigiani, furono quasi interamente distrutti e rasi al suolo, dalla repressione papale. Con la sottomissione al Papa, finì anche l’espansione economica e mercantile di Perugia. Nei secoli successivi, la città visse una fase di tepore e depressione condizionata dalla sottomissione allo Stato Pontificio. Nel 1848 parte della Rocca venne in parte abbattuta dai perugini insorti contro l’autorità papale e nel 1860 in seguito all’Unità d’Italia il simbolo che per secoli aveva rappresentato l’oppressione venne quasi definitivamente distrutto. Il monumento simbolo di Perugia è senza dubbio la Fontana Maggiore, datata tredicesimo secolo, realizzata dal fratelli Pisano e raffigurante scene religiose, storiche e mitologiche. Sempre sulla Piazza IV Novembre si affaccia Palazzo dei Priori, oggi sede del Comune di Perugia e della Galleria Nazionale dell’Umbria. Salendo le scalette circolari che danno su Piazza IV Novembre potete entrare, gratuitamente nella Sala dei Notari. Questa splendida sala fu decorata alla fine del XIII secolo, da pittori perugini. Nelle immagini sono raffigurate leggende e storie bibliche nonché stemmi che rappresentano le famiglie perugine dell’epoca. In fondo alla sala ad esempio c’è lo stemma di un famoso personaggio del rinascimento: Braccio Fortebraccio da Montone. La Galleria Nazionale è ospitata dal 1878 nel Palazzo dei Priori; è tra le più ricche d’Italia con opere d’interesse internazionale e si caratterizza per la molteplicità delle testimonianze artistiche.
Il nobile Palazzo della Penna si sta sempre più caratterizzando come centro d’arte contemporanea. Numerose e di successo, le mostre allestite nel palazzo, segno di una vivacità artistica sentita, che merita maggior spazio. La costante crescita di questo museo è rappresentata dalle collezioni permanenti di Martinelli, Beuys, Dottori.
Il Collegio del Cambio è uno dei maggiori documenti dell’arte rinascimentale italiana. Dopo la corporazione dei Mercanti, quella dei Cambiavalute era una delle più potenti e solide, controllando l’afflusso di denaro nella città e regolando il cambio delle monete. Fate un salto in Corso Vannucci 25, dove a pochi metri dall’arco di Via dei Priori troverete l’ingresso del collegio del Cambio. Godetevi, anche solo un attimo, questo spettacolo d’arte. La parte pittorica della sala è stata affrescata dal Perugino.
La Rocca Paolina: fino al 1540 nell’area che va da Piazza Italia alla fine delle odierne scale mobili, in Piazza Partigiani, c’era il quartiere della famiglia Baglioni. Ventisei torri e circa trecento case, tra cui appunto quelle della nobile famiglia perugina. Dopo la “Guerra del Sole”, e la sottomissione alla volontà papale, il quartiere fu raso al suolo per lasciare spazio ad una fortificazione, la Rocca Paolina, dove il papa si rifugiava ogni qualvolta scoppiava una ribellione a Roma. Nel 1848, dopo secoli di sottomissione allo stato della Chiesa, i perugini buttarono giù gran parte della Rocca. Si fecero prendere dall’entusiasmo ed usarono tanto esplosivo che alcuni pezzi finirono sui passanti di via Mazzini.
Il Museo Archeologico: se non siete ancora intimoriti da tutta quest’arte, andate al chiostro accanto alla Basilica di San Domenico in Corso Cavour. Un importantissimo pezzo esposto al museo è il “Cippo di Perugia”, una pietra usata per segnare i confini di territorio e le cui iscrizioni sono ritenute testi fondamentali per la decifrazione della lingua etrusca. Sotto il museo c’è una tomba etrusca, ricostruita perfettamente ed inclusa nel prezzo della visita. In questa sala troverete anche dei piccoli sarcofaghi, degli oggetti che venivano sepolti con il morto e la graziosa urna funeraria, tutta rosa, nella quale sono preservate le ossa della nobile famiglia Cutu.
Il Pozzo etrusco fu costruito dagli etruschi nel III-IV secolo a.C. ed è profondo ben 37 metri. Si trova dietro il Duomo, in Piazza Danti 18 e durante il medioevo costituì la principale fonte d’acqua della popolazione.

 

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