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    Storia di Assisi  

 

L'idea di Assisi come città dedicata al culto non sì è sviluppata da poco tempo, anzi si può affermare che è nata per questo motivo. Infatti ci sono stati dei ritrovamenti risalenti al V secolo che ci testimoniano come nelle vicinanze del Monte Subasio ci sia stato un luogo di culto. Da questo luogo d culto si sviluppò successivamente la città.La città vera e propria si sviluppa nell'epoca romana e pre-romana dalla quale ci sono giunte notizie scritte dall'autore latino (di origini assisane) Properzio. Assisi dovette subire l'influenza politica di Perugia, anche se si    sviluppò come un ricco e fiorente municipio, che intorno alla fine del II° secolo a.C. si cinse di poderose mura a difesa della città.Si immagina che il Foro della città   sorgeva nell'attuale zona compresa tra il Tempio di Minerva e il duomo d san Rufino. E' in quelle vicinanze che nacque sia il circo che l'anfiteatro. Dai reperti archeologici e dalle decorazioni in edifici privati (es. La casa di Properzio), si presume che la   vita in questo municipio romano sia stata di buon livello economico, e la popolazione sia stata molto devota a varie divinità. L'evangelizzazione della città avvenne   intorno al III° secolo per merito di san Rufino,primo vescovo,che subì il martirio per annegamento nel Chiascio nel 232.
Dal III° secolo in avanti le notizie su Assisi si fanno più rare, si sà che fù saccheggiata varie volte dai Barbari, conquistata dai Bizantini per poi finire sotto il ducato di   Spoleto (568) in seguito alla discesa dei Longobardi.In seguito Carlo Magno invade,saccheggia la città e ne distrugge parte delle possenti mura.Fino all'XI° secolo si   hanno poche notizie,da qui si registra una ripresa della città anche dal fatto della diffusione del monachesimo benedettino (vedi San Benedetto al Subasio).
Lo sviluppo della città porta ad aspre controversie contro la vicina Perugia. Indicative sono poi le lotte degli stessi cittadini d'Assisi contro il potere imperiale, che   porta alla distruzione della Rocca (sede del Duca di Spoleto e Duca d'Assisi) e delle case dei nobili che appoggiavano il potere imperiale. A questo punto il popolo   assisano si trovò a difendersi dal potere del Papa, dall'avversione dei nobili feudatari e dalle mire espansionistiche di Perugia che porta alla sconfitta dell'esercito   assisiate nel 1202 presso Collestrada.Questa sconfitta vede il ritorno al potere dei nobili (BONI HOMINES) in città a discapito del nuovo ceto sociale (HOMINES   POPOLI) che poi in futuro guiderà la città. Meritano d essere ricordate anche la festa dell'ascensione, la festa del perdono, le feste d San Rufino e d Santa Chiara fino a concludere con le celebrazioni d San Francesco (Patrono d'Italia).    

Di notevole interesse è il paesaggio naturale delle colline circostanti, ricche d'uliveti e vigneti dai quali si produce un ottimo vino ed un eccellente olio. Questi due prodotti affiancati da altre prelibatezze (formaggi, salumi, tartufi e funghi) danno quell'unicità particolare alla cucina umbra che si può assaggiare solo in queste zone. Trà il XIII secolo e il XIV secolo, la città di Assisi vive il maggior splendore, e il comune si estende ai territori sottostanti. I piccoli proprietari terrieri vogliono abitare in città e per questo motivo essa incrementa l'attività edilizia e assume l'aspetto allungato che ha tuttora. Spiccano a riguardo i due grandi insediamenti religiosi che influenzeranno la città a lungo e che con il loro afflusso turistico la faranno risorgere dai periodi di crisi. Al centro della città sorsero a + riprese i palazzi del Governo cittadino, come ad esempio il Casalino di San Donato (ex tempio della Minerva) che poi divenne sede del Podestà. Nel 1237 Assisi ebbe il privilegio di eleggere il Podestà e gli altri magistrati cittadini, dietro la concessione di Gregorio IX.

La presenza francescana in Assisi è testimoniata dalla mole della basilica di San Francesco che ha attirato i migliori artisti per quasi un secolo; si passa da Giunta Pisano, a Cimabue, Giotto, per finire con Pietro Lorenzetti e Simone Martini. A causa di guerre, pestilenze e terremoti (dal 1345 al 1604 se ne contarono 12 di forza distruttiva), Assisi fù gettata in un profondo stato di crisi. A parte il periodo in cui regnò il Cardinale spagnolo Albornoz , che restituì la pace alla città, Assisi fino alla metà del XVI secolo, subisce saccheggi e devastazioni da diversi nemici, a cui si sommano le rovine provocate dalle due fazioni opposte della città: la Parte de Sopra capeggiata dai Nepis e la Parte de Sotto guidata dai Fiumi. Con alterne vicende si susseguirono al potere di Assisi anche alcuni signori di Perugia tra i quali ricordiamo Braccio Fortebracci, Baglioni e Piccinino. Alla fine di queste lotte, Assisi viene sottomessa dal dominio papale e il governatore inviato dal Papa nel 1542, Giovanni Andrea Cruciali, stabilisce con un bando che la città nn sia più divisa in rioni o porte. Questi continui capovolgimenti al potere nn giovarono di certo alla città. Dal punto di vista dello sviluppo subì un brusco rallentamento. Si potè assistere solo ad opere di ristrutturazione dei danni delle guerre.
Di spicco si ricorda nel 1569 la collocazione della prima pietra della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Progettata dal perugino Galeazzo Alessi. In realtà Assisi, dopo il periodo dell'Albornoz, si avvia verso un lento e continuo decadimento, sia economico che culturale. Nonostante i nobili della città cominciarono a costruire nuovi palazzi, gran parte delle case popolari erano disabitate e decadenti. Questo fa perdere l'interesse per Assisi e anche l'interesse x la Chiesa diminuisce dopo il Concilio di Trento, dove intellettuali e teologi mettono in risalto l'interesse per i primi martiri, e i movimenti nati nel Medioevo li vedono come periodi di decadenza morale e spirituale.

Gli stessi viaggiatori provano poco interesse per la città e questa cade in un torpore tale che viene quasi abbandonata dagli stessi cittadini. Nemmeno le nuove idee illuministe riescono a destarla. Nel settembre del 1860 l'esercito piemontese entra in Assisi e senza trovare resistenza viene annessa al Regno d'Italia. Solamente più tardi, con il ritrovamento dei corpi di Chiara e Francesco, e il susseguente periodo del Romanticismo che riscopre l'interesse x il medioevo, riporta vivacità alla città e da l'impulso a nuove costruzioni edilizie. L'afflusso dei pellegrini ricomincia e porta denaro fresco da investire. E' così che nascono nuovi alberghi, nuove strade e soprattutto la ferrovia. Di epoca fascista sono le costruzioni del Convitto Nazionale Principe di Napoli situato in Piazza Matteotti e l'Itituto per Ciechi e Sordomuti sorto nel 1940.
Alla fine dell'ottocento, oltre agli alberghi e ai caffè, si sviluppano anche attività artigianali tradizionali, volte a creare oggetti in ferro battuto, ceramica e ricami, da vendere ai turisti.
La II guerra mondiale porta ad una battuta d'arresto alla rinascita economica avvalorata anche dal fatto che la città ben presto divenne sede di campi profughi. Comunque i danni subiti dalla città nn furono molti grazie ad una mediazione con la Santa Sede ed al colonnello Muller che, sensibile alle bellezze ed alle ricchezze della città, fece in modo che venne dichiarata città ospedaliera. L'anno Santo del 1950 porta ad un rilancio dell'attività turistica della città da cui iniziò un fenomeno turistico di massa a cui Assisi si dovette adeguare con strutture idonee. Attualmente le attività economiche assisane sono connesse al turismo soprattutto religioso, che è in continuo aumento.

Un avvenimento molto importante avvenuto in Assisi fù la "Giornata Mondiale della Pace" tenutasi il 27 ottobre 1986 in cui Giovanni Paolo II, per la prima volta nella storia, riunì i rappresentanti di tutte le razze e quasi tutte le religioni con l'intenzione di pregare per la pace tra i popoli.

Testi Gentilmente offerti da: Editrice Minerva Assisi